
recioto della valpolicella docg
L’appassimento, della durata di circa 3 mesi (è possibile vinificare a partire dal 1. Dicembre), veniva tradizionalmente condotto sui graticci utilizzati per la coltivazione del bacco da seta (detti arèle). Questa pratica è oggi totalmente in disuso, e le moderne cantine dispongono di locali idonei (fruttai), opportunamente ventilati (anche con ventilazione forzata) dove le uve riposano in basse cassette di plastica e sono al riparo dal rischio di umidità che porterebbe alla formazione di muffe.
Fermo restando il periodo di appassimento definito dal disciplinare, il tipo e la durata di affinamento non sono normati. In realtà tradizione vuole che si impieghino piccole botti di rovere e che la durata sia uguale o superiore a quella dell’Amarone, ossia minimo 3 anni.
Il Recioto della Valpolicella è un vino passito di grande intensità, di colore rubino granato scuro, di grande corpo e struttura. Il tenore alcolico è solitamente elevato (benchè il disciplinare preveda un tenore alcolico minimo del 12% in volume) e la presenza di polialcoli e sostanze estrattive in grande quantità (in conseguenza dell’appassimento delle uve) lo rende un vino morbido e piacevole. I tannini sono solitamente di trama molto fitta, smussati dagli anni di affinamento in legno ed eleganti. Gli abbinamenti tradizionali del Recioto della Valpolicella DOCG sono la piccola pasticceria e le crostate di frutta rossa. L’intensità e la struttura del Recioto della Valpolicella DOCG gli rendono possibile uno dei più difficili abbinamenti di un vino, ossia col cioccolato. Interessante anche l’abbinamento con in formaggi a lunga stagionatura.